Campi chirurgici
Chirurgia Oncologica testa e collo
Lembi peduncolari (lembo pettorale, lembo sovraclaveare,indiano..)
Alcuni interventi di oncologia maggiore e minore sono accompagnati da un tempo ricostruttivo che si basa sull’utilizzo di lembo peduncolati o liberi. I lembi sono tessuti comprendenti muscolo, fasce muscolari o cute e anche osso, tutti irrorati da uno specifico asse vascolare.
I lembi peduncolati sono quelli che mantengono un apporto vascolare dal sito di prelievo e che vengono ribaltati nelle regioni circostanti, mentre i lembi liberi sono quelli che vengono trasposti e poi innestati in un sito ricevente dopo aver eseguito un’anastomosi (unione) dei vasi sanguigni.
Tra i lembi peduncolati che eseguiamo presso il nostro centro ricordiamo:
Lembo sovraclaveare: è un lembo fascio-cutaneo dipendente dall’arteria sovraclaveare usato per la ricostruzione della regione del collo.
FAMM (Facial artery mio-mucosal flap): è un lembo muscolo-mucoso della regione interna della guancia dipendente dall’arteria facciale che viene utilizzato nella ricostruzione del cavo orale e dell’orofaringe.
Lembo nasolabiale: è un lembo a base superiore utilizzato per ricostruire l’ala nasale. Viene prelevato dal solco nasolabiale e ruotato medialmente.
Lembo di turbinato inferiore: in caso di perforazioni del setto nasale questo lembo sfrutta parte della struttura ossea del turbinato medio per la ricostruzione del difetto.
Lembo di Haddad-Bassagasteguy: è un lembo mucopericondrale dipendente dall’arteria nasosettale utilizzato per la ricostruzione del basicranio anteriore dopo chirurgia oncologica o per chiusura di fistole rino-liquorali.
Lembo naso-frontale (indiano): è utilizzato per la ricostruzione di difetti che coinvolgono il dorso e/o la punta nasale ed è irrorato da una o entrambe le arterie sopratrocleari. Vengono realizzate due incisioni verticali sulla cute della fronte partendo dalla regione tra le sopracciglia. Il lembo di cute può essere così ribaltato inferiormente andando a coprire il difetto nasale.
Lembo di galea: è un lembo di tessuto fasciale prelevato previa incisione bicoronale e fresatura della glabella del naso in modo da farlo passare dentro la cavità nasale per ricostruire il basicranio anteriore (vedi approccio trancribriforme).
Lembo temporale: è un lembo muscolare dipendente dall’arteria temporale superficiale che viene prelevato con un’incisione della regione temporale del cranio. È sfruttato per la ricostruzione della mastoide, guancia e palato.
Tra i lembi peduncolati che eseguiamo presso il nostro centro ricordiamo:
Lembo sovraclaveare: è un lembo fascio-cutaneo dipendente dall’arteria sovraclaveare usato per la ricostruzione della regione del collo.
FAMM (Facial artery mio-mucosal flap): è un lembo muscolo-mucoso della regione interna della guancia dipendente dall’arteria facciale che viene utilizzato nella ricostruzione del cavo orale e dell’orofaringe.
Lembo nasolabiale: è un lembo a base superiore utilizzato per ricostruire l’ala nasale. Viene prelevato dal solco nasolabiale e ruotato medialmente.
Lembo di turbinato inferiore: in caso di perforazioni del setto nasale questo lembo sfrutta parte della struttura ossea del turbinato medio per la ricostruzione del difetto.
Lembo di Haddad-Bassagasteguy: è un lembo mucopericondrale dipendente dall’arteria nasosettale utilizzato per la ricostruzione del basicranio anteriore dopo chirurgia oncologica o per chiusura di fistole rino-liquorali.
Lembo naso-frontale (indiano): è utilizzato per la ricostruzione di difetti che coinvolgono il dorso e/o la punta nasale ed è irrorato da una o entrambe le arterie sopratrocleari. Vengono realizzate due incisioni verticali sulla cute della fronte partendo dalla regione tra le sopracciglia. Il lembo di cute può essere così ribaltato inferiormente andando a coprire il difetto nasale.
Lembo di galea: è un lembo di tessuto fasciale prelevato previa incisione bicoronale e fresatura della glabella del naso in modo da farlo passare dentro la cavità nasale per ricostruire il basicranio anteriore (vedi approccio trancribriforme).
Lembo temporale: è un lembo muscolare dipendente dall’arteria temporale superficiale che viene prelevato con un’incisione della regione temporale del cranio. È sfruttato per la ricostruzione della mastoide, guancia e palato.

Lembo pettorale: il prelievo del lembo può riguardare solo il grande muscolo pettorale o anche la padella cutanea che lo sovrasta. Si esegue un’incisione estesa dalla spalla lungo l’ascella per sollevare il muscolo dalla gabbia toracica e per preservare il peduncolo dell’arteria toraco-acromiale. In questo modo è possibile ribaltare il lembo per ricostruire difetti del collo e della cavità orale.
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LE ATTIVITA’ NEL DETTAGLIO
Altri interventi chirurgici e patologie trattate
Paraganglioma timpano-giugulare o del temporale
I paragangliomi (o tumori glomici) sono neoplasie benigne riccamente vascolarizzate che si sviluppano a livello dell’orecchio medio e della base del cranio. A seconda della localizzazione si possono distinguere paragangliomi di classe A (esclusiva localizzazione promontoriale o della cassa timpanica); di classe B (interessamento timpano mastoideo); di classe C (estensione timpano-giugulare a livello della base del cranio con coinvolgimento della carotide interna fino al forame lacero anteriore; di classe D (interessamento intracranico, intradurale).
Tecniche di rianimazione dinamica del nervo facciale
Il ripristino della continuità anatomica del nervo mediante anastomosi dei monconi (neuroraffia) rappresenta l’opzione più semplice ma spesso non praticabile. Altre tecniche più utilizzate nel ripristino della funzionalità nervosa sono l’anastomosi ipoglosso-facciale, anastomosi con interposizione di graft nervosi e la cross-face. Il concetto di paralisi facciale recente si riferisce a quelle forme insorte da non più di 18 mesi dove non sono ancora insorti i fenomeni degenerativi a carico del nervo facciale che renderebbero non efficaci queste tecniche.
Indicazioni:
● Paralisi iatrogene dopo chirurgia dei neurinomi dell’acustico
● Sacrificio del nervo per interventi oncologici a carico della ghiandola parotide o dell’orecchio medio
● Paralisi di Bell (idiopatiche) senza recupero funzionale
ANASTOMOSI CON ALTRE STRUTTURE NERVOSE
ANASTOMOSI IPOGLOSSO-FACCIALE
La procedura classica consiste nell’anastomosi diretta, termino-terminale, del moncone prossimale dell’ipoglosso con il tronco del facciale paralizzato. Spesso è riservata al recupero in esiti di paralisi iatrogene dopo l’exeresi dei neurinomi. La metodica nonostante dia buoni risultati in una percentuale elevata di pazienti comporta la paralisi dell’emilingua omolaterale con possibili complicanze nella deglutizione. Per questo è necessaria una precoce riabilitazione logopedica a carico dell’emilingua funzionante e della muscolatura facciale.
ANASTOMOSI MASSETERINO-FACCIALE
Consiste nell’utilizzo del nervo masseterino (ramo del trigemino che normalmente innerva il muscolo massetere deputato alla masticazione) per il recupero dell’attività contrattile del volto: tale nervo viene infatti suturato direttamente al tronco comune del nervo facciale determinando, con una latenza di circa 3-6 mesi dall’intervento, la contrazione del volto in risposta al movimento di masticazione. Anche in questo caso è necessaria la riabilitazione logopedica.
Tumori degli spazi parafaringei
Stenosi tracheali
La stenosi tracheale consiste in un restringimento progressivo del lume tracheale dovuto alla formazione di tessuto cicatriziale. Esse possono essere congenite o acquisite. Le prime fanno seguito a patologie malformative intraluminali, tracheomalacia, assenza di anelli tracheali o compressione estrinseca. Tra le forme acquisite invece si distinguono cause intrinseche, determinate da processi flogistici e traumatici, quali procedure di tracheotomia o di intubazione oro-tracheale prolungata, traumi da schiacciamento, inalazione di caustici oppure neoplasie; sono possibili anche cause estrinseche, con meccanismo di compressione, come in caso di gozzi tiroidei, adenopatie laterocervicali, neoformazioni a carico di mediastino o neoplasie infiltranti. Patologie che possono manifestarsi con quadri di stenosi tracheale sono anche alcune malattie autoimmunitarie, quali la granulomatosi di Wegener, la malattia da IgG4, la sarcoidosi. In tutti quei casi in cui non è possibile definire la causa scatenante, si parla di stenosi idiopatica.