Campi chirurgici
Chirurgia della base cranica
Tumori del nervo facciale
Il nervo facciale è coinvolto per lo più da neoplasie benigne. L’istotipo più comune è lo schwannoma o neurinoma (tumore che origina dalle fibre nervose del nervo) oppure l’emangioma. Si tratta di neoformazioni a lenta crescita che si localizzano per lo più a livello del ganglio genicolato e si sviluppano superiormente verso la meninge della fossa cranica media. In altri casi viene coinvolta la III porzione del nervo facciale, quella mastoidea, oppure i rami a livello parotideo. Possono raggiungere anche dimensioni considerevoli.
Clinica
Inizialmente sono asintomatici il più delle volte, dato anche dal fatto della loro lenta crescita. In caso di sviluppo superiore con interessamento meningeo si può determinare cefalea; qualora si dovesse sviluppare in senso medio-laterale si può avere una sordità trasmissiva per decubito del tumore sulla catena ossiculare. Nelle fasi avanzate compare spesso anche la paralisi facciale.
Clinica
Inizialmente sono asintomatici il più delle volte, dato anche dal fatto della loro lenta crescita. In caso di sviluppo superiore con interessamento meningeo si può determinare cefalea; qualora si dovesse sviluppare in senso medio-laterale si può avere una sordità trasmissiva per decubito del tumore sulla catena ossiculare. Nelle fasi avanzate compare spesso anche la paralisi facciale.
Trattamento
Come primo approccio si utilizza il cosiddetto “wait and scan”, che consiste nel monitorare la crescita della neoformazione con imaging cadenzato nel tempo.
Il trattamento rimane comunque chirurgico e si effettua quando il tumore ha già determinato una paralisi del nervo facciale, in quanto è necessario asportare anche una porzione del nervo stesso. La tipologia di approccio chirurgico viene decisa sulla base di sede e dimensione della lesione.
Un tumore del ganglio genicolato può essere aggredito attraverso una via transcanalare endoscopica esclusivo (approccio sovragenicolato) che consente un accesso mininvasivo con rimozione del tessuto neoplastico; lo svantaggio è che richiede una ossiculoplastica e pertanto può residuare ipoacusia trasmissiva. Altre possibilità sono l’accesso attraverso la fossa cranica media o la via transmastoidea. In tutti i casi il trattamento viene completato con ricostruzione del nervo mediante graft nervosi, per ripristino della funzionalità.
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LE ATTIVITA’ NEL DETTAGLIO
Altri interventi chirurgici e patologie trattate
FESS, resezioni nasali endoscopiche
Le neoplasie delle cavità nasali e dei seni paranasali sono per la maggior parte trattate per via endoscopica e più raramente per via esterna, con la cosiddetta FESS “functional endoscopic sinus surgery”, chirurgia funzionale dei seni paranasali.
Tale interventi comprendono l’approccio a tutti i diversi seni, mascellare, etmoidale, sfenoidale, frontale (Draf I-II-III).
Di seguito, in particolare, troviamo gli interventi demolitivi oncologici del mascellare, chiamati Maxillectomie.
Fistole rinoliquorali
Una fistola rinoliquorale è rappresentata da un’anomala soluzione di continuo tra lo spazio subaracnoideo cerebrale e la cavità nasale, che si manifesta con rinoliquorrea, cioè il gocciolamento nasale continuo di liquido limpido, definito “ad acqua di roccia”, solitamente da una sola narice, ovvero monolaterale.
I pazienti che presentano queste fistole sono esposti a rischio di meningiti recidivanti, dal momento che microorganismi infettivi possono passare dalla cavità nasale agli spazi endocranici.
Le principali cause di fistole rinoliquorali sono:
– Traumatiche
– Iatrogene, post-interventi chirurgici a livello del basicranio anteriore
– Spontanea, per conformazione o per uno stato di ipertensione endocranica cronica
Le regioni maggiormente colpite sono i punti di minor resistenza della base cranica anteriore, in particolare lamina cribra dell’etmoide, tetto dell’etmoide, pavimento della sella turcica, seno sfenoidale.
Approccio transcribriforme
Questa via endoscopica permette di asportare tumori che si localizzano a livello del piatto cribriforme, alla doccia olfattoria con estensione anche intracranica,
tra i tumori più frequentemente trattati per questa via ricordiamo:
● meningiomi della doccia olfattoria
● neuroestesioblastomi
● tumori maligni dell’etmoide con infiltrazione durale
Scialoadenectomie (rimozione di ghiandole salivari maggiori)
Con il termine scialoadenectomia si intende la rimozione di una ghiandola salivare maggiore, solitamente ghiandola parotide (parotidectomia) o ghiandola sottomandibolare; più raramente può riguardare la ghiandola sottolinguale.