Campi chirurgici
Chirurgia dell'orecchio
Timpanoplastiche endoscopiche
La nostra unità operativa è uno dei pochi centri in Italia ad eseguire interventi all’orecchio medio-interno per via endoscopica endocanalare,
Con questa tecnica l’intervento viene eseguito attraverso il condotto uditivo esterno, senza incisione retroauricolare e senza esecuzione di un’ampia mastoidectomia, limitando la fresatura dell’osso al minimo necessario per dominare al meglio la patologia.
Il paziente candidato a intervento necessita di una TC orecchio medio senza mdc ai fini della programmazione chirurgica.
Si tratta di tecnica mini invasiva che permette di eseguire delicati interventi rispettando al massimo la fisiologia dell’orecchio e di conseguire ottimi risultati sia nel controllo della patologia sia dal punto di vista della funzionalità.
All’intervento si può associare anche l’ossiculoplastica che prevede il ripristino della continuità della catena ossiculare in funzione di un miglioramento della funzione uditiva. Viene eseguita utilizzando materiale autologo prelevato dal paziente (frammenti di cartilagine o di osso) oppure protesi sintetiche appositamente studiate. L’ossiculoplastica a volte viene rimandata ad un intervento successivo (II tempo di timpanoplastica) che viene eseguito ad 8-12 mesi dal primo.
Sempre per via endoscopica può essere eseguita una miringotomia o il posizionamento di un tubo di drenaggio transtimpanico per il trattamento del versamento endotimpanico.
L’intervento viene eseguito utilizzando attrezzature sofisticate ed altamente specializzate (Colonna endoscopica ad alta definizione, bisturi a risonanza molecolare, strumentario per chirurgia otoendoscopica) che permettono una visualizzazione ottimale delle strutture dell’orecchio medio, anche negli angoli nascosti all’esplorazione microscopica, consentendo di operare con estrema delicatezza e precisione.
Questo tipo di tecnica riduce inoltre ampiamente il discomfort post-chirurgico del paziente riducendo notevolmente i tempi di degenza in ospedale.
Il decorso post-operatorio prevede una sola notte di degenza e l’assenza di necessità di medicazioni della ferita. Il giorno della dimissione il paziente eseguirà un esame audiometrico per escludere eventuali danni intraoperatori all’apparato sensoriale dell’orecchio.

Controlli
Prima visita di controllo a 10-14 giorni presso l’ambulatorio Day-Service, già prenotato alla dimissione ed indicato in lettera di dimissione.
Seconda visita di controllo a 2 mesi presso l’ambulatorio divisionale, da prenotare (codice OT205).
Terza visita di controllo a 5-6 mesi presso l’ambulatorio di otoendoscopia, controllo fondamentale da prenotare (codice OT213).
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LE ATTIVITA’ NEL DETTAGLIO
Altri interventi chirurgici e patologie trattate
Via translabirintica
Questa via di approccio chirurgico permette l’esposizione del condotto uditivo interno e dell’angolopontocerebellare mediante la rimozione dell’osso mastoideo e del blocco labirintico. Mediante questa via chirurgica l’orecchio interno viene sacrificato (vestibolo e canali semicircolari), per garantire un ampio accesso al condotto uditivo interno e all’angolo ponto- cerebellare. I vantaggi dell’approccio translabirintico sono costituiti da un accesso diretto all’area dell’angolo ponto cerebellare con minima necessità di manipolazione e retrazione cerebellare, e dalla possibilità di controllare efficacemente il condotto uditivo interno ed in particolare il nervo facciale preservandolo dal rischio di paralisi iatrogene.
Approccio endoscopico transcanalare transpromontoriale al neurinoma dell’acustico
La via endoscopica transcanalare, transpromontoriale si distingue nettamente dalle metodiche precedenti.
Indicazione:
● Neurinomi dell’acustico con estensione limitata al condotto uditivo interno (fondo) e sordità neurosensoriale
● Colesteatomi della cassa con infiltrazione del vestibolo e della coclea
● Neurinoma intracocleari
Tumori della laringe
Le neoplasie della laringe rappresentano la forma tumorale più frequente nel distretto Testa-Collo. Colpiscono maggiormente il sesso maschile e nel 95% dei casi sono costituite da carcinomi squamocellulari.
Tra i fattori di rischio, anche in questo caso, la fanno da padrone il fumo di sigaretta e l’abuso di alcool. Sempre avere un ruolo anche il Papilloma Virus Umano (HPV), in particolare il genotipo 16.
Quadro clinico
La laringe si può suddividere in tre regioni. A seconda della sede coinvolta varieranno i sintomi prevalenti e anche il tipo di trattamento proposto.
Distinguiamo:
– Tumori glottici, che interessano le corde vocali. Sono i più frequenti e si manifestano in primis con disfonia, cioè il cambiamento del tono della voce (diventa più roca). Importante è la diagnosi precoce, in quanto un trattamento nelle prime fasi di malattia permette di ottenere una buona prognosi per il paziente sia per quanto riguarda l’aspettativa di vita, sia per quanto riguarda la conservazione della funzionalità d’organo.
– Tumori sovraglottici, che si sviluppano al di sopra delle corde vocali. Queste neoplasie si manifestano per lo più con emoftoe (emissione di sangue con la saliva), disfagia (difficoltà nella deglutizione), talvolta odinofagia (dolore nella deglutizione), otalgia riflessa (dolore all’orecchio in assenza di segni di infiammazione auricolare associata). L’evoluzione è pertanto più subdola e di conseguenza la diagnosi è spesso in stadio avanzato. Talvolta la diagnosi viene posta per il riscontro di tumefazione laterocervicale di consistenza dura, in quanto sono tumori che possono dare più precocemente metastasi alle stazioni linfonodali.
– Tumori sottoglottici, che si sviluppano al di sotto delle corde vocali. Sono tumori meno frequenti, che esordiscono spesso con dispnea, associata a stridore. La diagnosi è spesso difficile, anche con un esame endoscopico, proprio per via della sede in cui si sviluppano.
Il carcinoma squamocellulare si presenta spesso come una lesione ulcerativa, esofitica o infiltrante. Oltre al carcinoma squamocellulare, è possibile riscontrare istotipi quali carcinoma basalioide, variante aggressiva che colpisce soprattutto la laringe sovraglottica; il carcinoma verrucoso, che colpisce glottide e si caratterizza per un lento accrescimento; il carcinoma a cellule fusate, che si manifesta con una lesione esofitica ed è più tipico nella popolazione anziana.
Carcinomi dell’osso temporale
Il condotto uditivo esterno è rivestito da cute pertanto può essere coinvolto da tumori maligni come negli altri distretti corporei. Tali neoformazioni durante la loro progressione possono coinvolgere la mastoide, la cassa del timpano, la parotide e l’articolazione temporo-mandibolare. Egli stadi avanzati possono raggiungere e infiltrare la dura della fossa cranica media e il seno sigmoide.