Campi chirurgici
Chirurgia della base cranica
Carcinomi dell’osso temporale
Il condotto uditivo esterno è rivestito da cute pertanto può essere coinvolto da tumori maligni come negli altri distretti corporei. Tali neoformazioni durante la loro progressione possono coinvolgere la mastoide, la cassa del timpano, la parotide e l’articolazione temporo-mandibolare. Egli stadi avanzati possono raggiungere e infiltrare la dura della fossa cranica media e il seno sigmoide.
Clinica e iter diagnostico
Si tratta di un tumore molto subdolo, con sintomi sfumati, spesso assenti. La prima manifestazione può essere la presenza di una neoformazione sanguinante del condotto uditivo esterno, che non regredisce. Tale lesione vegetante, spesso ulcerata, può sovra infettarsi, dando origine ad un quadro di otite esterna che maschera la patologia sottostante, ritardando la diagnosi.
Il paziente può quindi lamentare un’ipoacusia trasmissiva monolaterale più o meno associata a otalgia. Qualora il tumore dovesse determinare infezione a carico dell’orecchio medio ed esterno può esserci otorrea. Se l’estensione è tale da infiltrare la parotide, si può determinare paralisi del nervo facciale per infiltrazione del nervo stesso.
L’obiettività inoltre vede la presenza spesso di lesioni vegetanti ulcerate a carico del condotto uditivo esterno.
Per la diagnosi di certezza è necessario un prelievo bioptico, al fine di esaminare la lesione dal punto di vista istologico.
Con l’impiego di esami strumentali radiologici, quali la TC orecchio si può valutare l’estensione della neoformazione stessa.
Clinica e iter diagnostico
Si tratta di un tumore molto subdolo, con sintomi sfumati, spesso assenti. La prima manifestazione può essere la presenza di una neoformazione sanguinante del condotto uditivo esterno, che non regredisce. Tale lesione vegetante, spesso ulcerata, può sovra infettarsi, dando origine ad un quadro di otite esterna che maschera la patologia sottostante, ritardando la diagnosi.
Il paziente può quindi lamentare un’ipoacusia trasmissiva monolaterale più o meno associata a otalgia. Qualora il tumore dovesse determinare infezione a carico dell’orecchio medio ed esterno può esserci otorrea. Se l’estensione è tale da infiltrare la parotide, si può determinare paralisi del nervo facciale per infiltrazione del nervo stesso.
L’obiettività inoltre vede la presenza spesso di lesioni vegetanti ulcerate a carico del condotto uditivo esterno.
Per la diagnosi di certezza è necessario un prelievo bioptico, al fine di esaminare la lesione dal punto di vista istologico.
Con l’impiego di esami strumentali radiologici, quali la TC orecchio si può valutare l’estensione della neoformazione stessa.
Trattamento
Il trattamento al fine di essere radicale è chirurgico. Il tipo di approccio è in funzione dello stadio di malattia. In caso di tumori di piccole dimensioni è possibile effettuare una resezione dell’osso temporale, più o meno estesa in funzione dell’estensione di malattia, con chiusura del condotto uditivo esterno. Si distingue infatti una resezione laterale dell’osso temporale, una resezione subtotale oppure una resezione totale dell’osso temporale.
In caso di estensione maggiore è necessario procedere ad una resezione dell’osso temporale, associata ad una parotidectomia totale e svuotamento laterocervicale. Se vi è infiltrazione nervosa è necessario considerare anche un sacrificio del nervo facciale e sua eventuale ricostruzione. Verrà poi preso in carico dall’ambulatorio del nervo facciale, per procedere con il periodo di riabilitazione. Ciò permette di migliorare nettamente l’esito in termini di funzionalità del nervo e di diminuire le eventuali sequele.
Per un miglior controllo della malattia localmente e a distanza può essere necessario associare la chirurgia a radioterapia adiuvante post-operatoria.
Per maggiori informazioni, contattaci
LE ATTIVITA’ NEL DETTAGLIO
Altri interventi chirurgici e patologie trattate
Tecniche di rianimazione statica del nervo facciale
Queste procedure non si basano sul recupero della contrazione muscolare. Vengono utilizzate per migliorare la chiusura della palpebra.
Colesteatoma della rocca petrosa
La presenza di squame di epidermide a lento accrescimento con tendenza erosiva presente in profondità della rocca petrosa o della base del cranio costituisce il cosiddetto colesteatoma della rocca petrosa. Tale neoformazione può coinvolgere strutture anatomiche importanti quali carotide interna, labirinto, coclea, nervo facciale, meningi, fossa cranica, strutture vascolari e nervose della regione clivale e paraclivale.
Può essere acquisito, dato da un’estensione di un colesteatoma dell’orecchio medio; oppure congenito, originario dunque da residui embrionari epiteliali rimasti inglobati nell’osso temporale durante l’embriogenesi.
Neurinomi di altri nervi cranici (nervi misti e XII)
Il neurinoma è un tumore benigno a sviluppo dalle cellule di Schwann che formano la guaina mielinica che ricopre i nervi periferici. Tale patologia può coinvolgere anche i nervi misti, ovvero glossofaringeo (IX), vago (X), accessorio spinale (XI), e il nervo ipoglosso (XII), oltre che il nervo vestibolare (vedi sopra) i quali fuoriescono a livello della base cranica laterale, dal tronco encefalo attraverso il forame giugulare insieme alla vena giugulare interna. Sono definiti tali perché possiedono la doppia funzione motoria e sensitiva, mentre il XII nervo cranico è per lo più motorio per quanto concerne i muscoli della lingua.
Queste neoplasie benigne possono svilupparsi a livello di tutto il decorso dei nervi, quindi, possono coinvolgere il forame giugulare, avere quindi estensione intracranica o raggiungere le porzioni più caudali a livello del collo.
Carcinomi dell’osso temporale
Il condotto uditivo esterno è rivestito da cute pertanto può essere coinvolto da tumori maligni come negli altri distretti corporei. Tali neoformazioni durante la loro progressione possono coinvolgere la mastoide, la cassa del timpano, la parotide e l’articolazione temporo-mandibolare. Egli stadi avanzati possono raggiungere e infiltrare la dura della fossa cranica media e il seno sigmoide.