Campi chirurgici
Chirurgia della base cranica
Granulomi colesterinici apice rocca
Il granuloma colesterinico è rappresentato da una cisti benigna che può originare a livello dell’apice della rocca petrosa. Tali neoformazioni possono espandersi e contenere liquido, tessuto adiposo o cristalli di colesterolo. Pur essendo benigni, si localizza in una regione delicata per via del decorso di alcuni nervi cranici e per via della stretta contiguità dell’orecchio.
I cristalli di colesterolo sono prodotti secondari del sangue che tendono ad accumularsi e determinare quindi una risposta infiammatoria cronica granulomatosa a cui fa seguito la comparsa del granuloma colesterinico. I pazienti con infezioni croniche dell’orecchi medio possono essere più predisposti allo sviluppo di questa entità nosologica.
Clinica
Il paziente presenta una sintomatologia piuttosto vaga. Infatti vengono spesso lamentare otorrea, ipoacusia, paralisi del nervo facciale, vertigini, acufeni, cefalea, diplopia .
La diagnosi in questo caso è per lo più strumentale, in quanto possono essere dirimenti sia la TC rocche petrose, sia la risonanza magnetica, che aiutano nel definire il quadro nel migliore dei modi.
Clinica
Il paziente presenta una sintomatologia piuttosto vaga. Infatti vengono spesso lamentare otorrea, ipoacusia, paralisi del nervo facciale, vertigini, acufeni, cefalea, diplopia .
La diagnosi in questo caso è per lo più strumentale, in quanto possono essere dirimenti sia la TC rocche petrose, sia la risonanza magnetica, che aiutano nel definire il quadro nel migliore dei modi.

Trattamento
Il trattamento del granuloma colesterinico è per lo più chirurgico, e si pone indicazione quando la patologia diviene sintomatica. Per definire al meglio la quale tipo di approccio è indicato per un determinato paziente, il tutto in funzione della posizione e della compromissione dell’udito. Le strategie possono essere endoscopiche transnasali o in alternativa approcci al basicranio laterale, quali la via transotica endoscopica assistita oppure la via infratemporale tipo B.
Per maggiori informazioni, contattaci
LE ATTIVITA’ NEL DETTAGLIO
Altri interventi chirurgici e patologie trattate
Approccio Transplanum
Questa via endoscopica permette di asportare lesioni intracraniche che si situano al di sopra della sella e dell’ipofisi e in rapporto con i nervi ottici e il chiasma.
Tra i tumori che più frequentemente richiedono tale approccio:
● craniofaringiomi
● adenomi dell’ipofisi con estensione sovrasellare
Via infratemporale tipo B
L’approccio di tipo B consente l’accesso all’apice petroso, al clivus, al segmento orizzontale della carotide intratemporale e alla fossa infratemporale posteriore.
L’approccio di tipo C è un’estensione dell’approccio di tipo B e consente l’accesso fossa infratemporale, fossa pterigopalatina, regione parasellare e rinofaringe.
Approccio petro-occipitale trans-sigmoidea (POTS)
L’approccio petro-occipitale trans-sigmoidale è stato sviluppato per il trattamento delle lesioni a carico del forame giugulare e delle regione adiacenti (basicranio, spazio parafaringeo e angolo ponto-cerebellare). La via di accesso retrolabirintica permette di risparmiare l’orecchio interno e il nervo facciale.
Lembi peduncolari (lembo pettorale, lembo sovraclaveare,indiano..)
Alcuni interventi di oncologia maggiore e minore sono accompagnati da un tempo ricostruttivo che si basa sull’utilizzo di lembo peduncolati o liberi. I lembi sono tessuti comprendenti muscolo, fasce muscolari o cute e anche osso, tutti irrorati da uno specifico asse vascolare.
I lembi peduncolati sono quelli che mantengono un apporto vascolare dal sito di prelievo e che vengono ribaltati nelle regioni circostanti, mentre i lembi liberi sono quelli che vengono trasposti e poi innestati in un sito ricevente dopo aver eseguito un’anastomosi (unione) dei vasi sanguigni.