Campi chirurgici
Chirurgia della base cranica
Neurinomi di altri nervi cranici (nervi misti e XII)
Il neurinoma è un tumore benigno a sviluppo dalle cellule di Schwann che formano la guaina mielinica che ricopre i nervi periferici. Tale patologia può coinvolgere anche i nervi misti, ovvero glossofaringeo (IX), vago (X), accessorio spinale (XI), e il nervo ipoglosso (XII), oltre che il nervo vestibolare (vedi sopra) i quali fuoriescono a livello della base cranica laterale, dal tronco encefalo attraverso il forame giugulare insieme alla vena giugulare interna. Sono definiti tali perché possiedono la doppia funzione motoria e sensitiva, mentre il XII nervo cranico è per lo più motorio per quanto concerne i muscoli della lingua.
Queste neoplasie benigne possono svilupparsi a livello di tutto il decorso dei nervi, quindi, possono coinvolgere il forame giugulare, avere quindi estensione intracranica o raggiungere le porzioni più caudali a livello del collo.
Clinica e iter diagnostico
Si tratta di neoformazioni benigne per lo più asintomatiche.
Qualora ci fosse un interessamento a livello del collo si manifestano come massa cervicale. In altri casi la sintomatologia descritta dal paziente è legata ad una ipofunzione di uno o più nervi misti coinvolti, quali ad esempio difficoltà ad alzare la spalla, difficoltà nella deglutizione, riduzione del tono della voce o disturbi nella motilità della lingua con deviazione verso il lato interessato quando sporta al di fuori del cavo orale.
Se lo sviluppo intracranico della neoplasia è importante può determinare una compressione del pacchetto stato-acustico con comparsa di disequilibrio e/o ipoacusia.
La conferma diagnostica, come il neurinoma dell’acustico viene posta con una RM encefalo-tronco cerebrale con mdc.
Clinica e iter diagnostico
Si tratta di neoformazioni benigne per lo più asintomatiche.
Qualora ci fosse un interessamento a livello del collo si manifestano come massa cervicale. In altri casi la sintomatologia descritta dal paziente è legata ad una ipofunzione di uno o più nervi misti coinvolti, quali ad esempio difficoltà ad alzare la spalla, difficoltà nella deglutizione, riduzione del tono della voce o disturbi nella motilità della lingua con deviazione verso il lato interessato quando sporta al di fuori del cavo orale.
Se lo sviluppo intracranico della neoplasia è importante può determinare una compressione del pacchetto stato-acustico con comparsa di disequilibrio e/o ipoacusia.
La conferma diagnostica, come il neurinoma dell’acustico viene posta con una RM encefalo-tronco cerebrale con mdc.

Trattamento
Il trattamento è chirurgico e la via di approccio è in funzione della sede, dell’estensione della neoformazione. Altro aspetto da considerare è l’età del paziente e la sintomatologia che lamenta. Infatti, il trattamento chirurgico prevede l’esecuzione di una exeresi completa del tumore, pertanto con conseguente sacrificio del nervo di origine della neoformazione. Se vi è un impegno del forame giugulare la via petro-occipitale trans-sigmoidea (POTS) viene considerata il gold standard. In alternativa, se vi è un interessamento a livello del collo, l’approccio sarà per via cervicale.
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LE ATTIVITA’ NEL DETTAGLIO
Altri interventi chirurgici e patologie trattate
Tumori del cavo orale
Le neoplasie di questa sede sono per lo più carcinomi squamocellulari che si sviluppano maggiormente nel sesso maschile con incidenza maggiore intorno alla sesta decade di vita.
A livello del cavo orale distinguiamo la lingua, il pavimento orale, il trigono retromolare (posteriormente ai “denti del giudizio”), la gengiva, il palato duro.
Tra i principali fattori di rischio per lo sviluppo di questi tumori vi è il fumo di tabacco e l’abuso alcolico. Inoltre è stato evidenziato come il traumatismo cronico da parte di una protesi dentaria non ben posizionata o di denti scheggiati, può giocare un ruolo rilevante nello sviluppo della neoplasia in questo distretto.
Clinica e iter diagnostico
La sintomatologia dei tumori che si sviluppano a livello della cavità orale è caratterizzata da dolore, sanguinamenti e difficoltà nella masticazione.
Per poter far diagnosi è importante partire da un’attenta anamnesi volta ad indagare la sintomatologia e le abitudini di vita. A seguire l’esame obiettivo parte dall’ispezione in quanto il cavo orale è facilmente accessibile, seguita dalla palpazione di aree sospette. Viene quindi indagato il collo alla ricerca di masse linfonodali di potenziale significato metastatico.
A completamento diagnostico è fondamentale l’impiego di indagini strumentali, quali la RMN massiccio-facciale/collo con mdc paramagnetico per lo studio dei tessuti molli, la TC massiccio-facciale/collo con mdc iodato per lo studio dell’eventuale infiltrazione delle strutture ossee (osso mascellare, mandibola, etc). Tali strumenti sono volti a valutare l’estensione della neoplasia a livello loco-regionale. TC torace e/o PET vengono utilizzati per la stadiazione a distanza.
La diagnosi definitiva rimane comunque istologica mediante prelievo bioptico che può essere eseguito, il più delle volte, in regime ambulatoriale.
Tecniche di rianimazione statica del nervo facciale
Queste procedure non si basano sul recupero della contrazione muscolare. Vengono utilizzate per migliorare la chiusura della palpebra.
Tumori del nervo facciale
Il nervo facciale è coinvolto per lo più da neoplasie benigne. L’istotipo più comune è lo schwannoma o neurinoma (tumore che origina dalle fibre nervose del nervo) oppure l’emangioma. Si tratta di neoformazioni a lenta crescita che si localizzano per lo più a livello del ganglio genicolato e si sviluppano superiormente verso la meninge della fossa cranica media. In altri casi viene coinvolta la III porzione del nervo facciale, quella mastoidea, oppure i rami a livello parotideo. Possono raggiungere anche dimensioni considerevoli.
Stenosi tracheali
La stenosi tracheale consiste in un restringimento progressivo del lume tracheale dovuto alla formazione di tessuto cicatriziale. Esse possono essere congenite o acquisite. Le prime fanno seguito a patologie malformative intraluminali, tracheomalacia, assenza di anelli tracheali o compressione estrinseca. Tra le forme acquisite invece si distinguono cause intrinseche, determinate da processi flogistici e traumatici, quali procedure di tracheotomia o di intubazione oro-tracheale prolungata, traumi da schiacciamento, inalazione di caustici oppure neoplasie; sono possibili anche cause estrinseche, con meccanismo di compressione, come in caso di gozzi tiroidei, adenopatie laterocervicali, neoformazioni a carico di mediastino o neoplasie infiltranti. Patologie che possono manifestarsi con quadri di stenosi tracheale sono anche alcune malattie autoimmunitarie, quali la granulomatosi di Wegener, la malattia da IgG4, la sarcoidosi. In tutti quei casi in cui non è possibile definire la causa scatenante, si parla di stenosi idiopatica.