Campi chirurgici
Chirurgia della base cranica
Approccio via fossa cranica media
E’ una tecnica chirurgica microscopica assistita che permette di accedere all’apice petroso e al meato acustico interno attraverso una dissezione sopralabirintica. Nella chirurgia del neurinoma del nervo acustico, questo approccio permette di risparmiare l’udito residuo ma ha lo svantaggio di gestire con più difficoltà il nervo facciale.
Indicazioni
● piccoli neurinomi del meato acustico interno in pazienti con udito conservato
● deiscenza del canale semicircolare superiore
● lesioni infiammatorie dell’apice petroso
● decompressione del facciale
● riparazione di meningoceli
● neurectomia vestibolare
● decompressione del nervo facciale
Indicazioni
● piccoli neurinomi del meato acustico interno in pazienti con udito conservato
● deiscenza del canale semicircolare superiore
● lesioni infiammatorie dell’apice petroso
● decompressione del facciale
● riparazione di meningoceli
● neurectomia vestibolare
● decompressione del nervo facciale

Descrizione
Si esegue una craniotomia attraverso uno sportello osseo di 4×4 cm centrato al di sopra del condotto uditivo esterno e con limite inferiore a livello della dura della fossa cranica media. Lo sportello osseo viene scollato dalla dura e il lobo temporale viene sollevato dalla faccia superiore della rocca petrosa. Procedendo in senso latero-mediale si incontreranno alcuni punti di repere che, in ordine, sono: arteria meningea media, eminenza arcuata, piccolo e grande nervo petroso superficiale. Il condotto uditivo interno viene seguito tracciando una linea di 60° rispetto all’asse del canale semicircolare superiore. L’osso soprastante il condotto viene fresato identificando il nervo facciale e il nervo vestibolare superiore separati dalla Bill’s bar.
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LE ATTIVITA’ NEL DETTAGLIO
Altri interventi chirurgici e patologie trattate
Granulomi colesterinici apice rocca
Il granuloma colesterinico è rappresentato da una cisti benigna che può originare a livello dell’apice della rocca petrosa. Tali neoformazioni possono espandersi e contenere liquido, tessuto adiposo o cristalli di colesterolo. Pur essendo benigni, si localizza in una regione delicata per via del decorso di alcuni nervi cranici e per via della stretta contiguità dell’orecchio.
I cristalli di colesterolo sono prodotti secondari del sangue che tendono ad accumularsi e determinare quindi una risposta infiammatoria cronica granulomatosa a cui fa seguito la comparsa del granuloma colesterinico. I pazienti con infezioni croniche dell’orecchi medio possono essere più predisposti allo sviluppo di questa entità nosologica.
Via infratemporale tipo B
L’approccio di tipo B consente l’accesso all’apice petroso, al clivus, al segmento orizzontale della carotide intratemporale e alla fossa infratemporale posteriore.
L’approccio di tipo C è un’estensione dell’approccio di tipo B e consente l’accesso fossa infratemporale, fossa pterigopalatina, regione parasellare e rinofaringe.
Trattamenti open delle stenosi laringo-tracheali
Di fronte a stenosi recidivanti, nonostante ripetuti trattamenti endoscopici, la chirurgia a cielo aperto permette la rimozione dei tratti stenotici e la successiva anastomosi dei monconi prossimali e distali.
Indicazioni
– Stenosi di alto grado o con condromalacia recidiva dopo diversi trattamenti endoscopici
– Pazienti fit per chirurgia open
– Anche nei pazienti pediatrici sono utilizzati gli stessi interventi, con accorgimenti differenti.
– Stenosi laringo-tracheali
Approccio transclivale
Questa via endoscopica permette di accedere al clivus attraverso la fossa nasale.
Il clivus è una particolare area anatomica che si estende dal dorso della sella al forame magno.
L’approccio transclivale si può dividere in superiore, medio e inferiore.
L’area anatomica esposta permette la visualizzazione del sistema arterioso vertebro-basilare e del tronco-encefalo.