Campi chirurgici
Chirurgia della base cranica
Via translabirintica
Questa via di approccio chirurgico permette l’esposizione del condotto uditivo interno e dell’angolopontocerebellare mediante la rimozione dell’osso mastoideo e del blocco labirintico. Mediante questa via chirurgica l’orecchio interno viene sacrificato (vestibolo e canali semicircolari), per garantire un ampio accesso al condotto uditivo interno e all’angolo ponto- cerebellare. I vantaggi dell’approccio translabirintico sono costituiti da un accesso diretto all’area dell’angolo ponto cerebellare con minima necessità di manipolazione e retrazione cerebellare, e dalla possibilità di controllare efficacemente il condotto uditivo interno ed in particolare il nervo facciale preservandolo dal rischio di paralisi iatrogene.
Indicazioni
● Neurinomi dell’acustico del condotto uditivo interno o dell’angolo ponto-cerebellare con ipoacusia neurosensoriale profonda
● Meningiomi dell’angolo ponto-cerebellare
● Neurinomi del facciale
● Colesteatoma dell’angolo ponto-cerebellare
● Decompressione del nervo facciale
Indicazioni
● Neurinomi dell’acustico del condotto uditivo interno o dell’angolo ponto-cerebellare con ipoacusia neurosensoriale profonda
● Meningiomi dell’angolo ponto-cerebellare
● Neurinomi del facciale
● Colesteatoma dell’angolo ponto-cerebellare
● Decompressione del nervo facciale

Descrizione
Viene eseguita una mastoidectomia allargata scheletrizzando ampiamente il seno sigmoideo e la dura della fossa cranica media. Viene identificato Il nervo faciale nel suo segmento mastoideo. Si esegue una labirintectomia rimuovendo i canali semicircolari sino ad identificare il vestibolo, successivamente si identifica e si scheletrizza la dura del condotto uditivo interno. La demolizione ossea continua intorno al condotto uditivo interno superiormente e inferiormente per esporre almeno 270 gradi della sua circonferenza. Terminato questo step si incide la dura della fossa cranica posteriore e si entra nell’angolo ponto-cerebellare, si esegue la rimozione del neurinoma preservando l’integrità del nervo facciale, la breccia verrà chiusa mediante grasso prelevato con una seconda incisione a livello addominale. Il paziente viene sottoposto a TC encefalo dopo alcune ore dall’intervento.
Questa via di approccio sacrifica la funzione uditiva passando attraverso il labirinto, una paralisi del nervo facciale transitoria e più raramente definitiva è da considerare durante la scelta di questo approccio ed è strettamente dipendente dai rapporti del tumore con il nervo facciale stesso e dalle aderenze tra le due strutture.
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LE ATTIVITA’ NEL DETTAGLIO
Altri interventi chirurgici e patologie trattate
Vertigini
Tumori della parotide e delle ghiandole salivari maggiori
Le ghiandole salivari possono essere coinvolte da neoplasie sia benigne che maligne.
Tra i tumori benigni, il più frequente è rappresentato dall’adenoma pleomorfo (60-70% dei casi). Ha un picco di incidenza tra i 40 ed i 60 anni, ed è più frequente nelle donne con un’incidenza 3–4 volte superiore rispetto all’uomo. L’adenoma pleomorfo origina nell’80% dei casi dal lobo superficiale della ghiandola parotide. Può interessare in una minoranza di casi anche le ghiandole salivari minori e le ghiandole lacrimali.
Il tumore di Warthin o cistoadenolinfoma rappresenta dal 6 al 10% dei tumori parotidei. Nel 10-20% dei casi è bilaterale, ma può anche essere multifocale. Colpisce più frequentemente la sesta e settima decade e vi è una leggera predominanza per il sesso maschile.
Per quanto riguarda i tumori maligni, più del 70% colpisce la ghiandola parotide e il 10-20% la ghiandola sottomandibolare, mentre sono rarissimi quelli che originano dalla ghiandola sottolinguale e dalle ghiandole salivari minori. Tra gli istotipi il più comune è il carcinoma mucoepidermoide, che interessa spesso la parotide. Il carcinoma adenoide cistico si presenta il più delle volte a livello della ghiandola sottomandibolare o delle ghiandole salivari minori.
Altri istotipi possibili sono l’adenocarcinoma, carcinomi a cellule squamose, carcinomi indifferenziati, carcinoma anaplastico a piccole cellule, sarcomi e linfomi (molto rari).
Da non dimenticare che il tumore maligno più frequentemente riscontrato a carico della parotide è la metastasi da tumore della cute del distretto cervico-facciale, tipico delle persone anziane.
Miringoplastiche
È l’intervento rivolto alla riparazione delle perforazioni timpaniche inveterate in esiti di otiti medie croniche non colesteatomatose.
Indicazioni:
Perforazioni timpaniche con ipoacusia trasmissiva
Descrizione
L’intervento viene eseguito per via endoscopica in anestesia generale e prevede la riparazione della perforazione in underlay o overlay utilizzando materiale autologo prelevato dal paziente (cartilagine tragale o fascia temporale) o eterologo (membrana di Cook).
Il decorso post-operatorio prevede una notte di degenza. Il giorno della dimissione il paziente eseguirà un esame audiometrico per escludere eventuali danni intraoperatori all’apparato sensoriale dell’orecchio.
Tecniche di rianimazione statica del nervo facciale
Queste procedure non si basano sul recupero della contrazione muscolare. Vengono utilizzate per migliorare la chiusura della palpebra.