Campi chirurgici
Chirurgia della base cranica
Approccio transcribriforme
Questa via endoscopica permette di asportare tumori che si localizzano a livello del piatto cribriforme, alla doccia olfattoria con estensione anche intracranica,
tra i tumori più frequentemente trattati per questa via ricordiamo:
● meningiomi della doccia olfattoria
● neuroestesioblastomi
● tumori maligni dell’etmoide con infiltrazione durale

Descrizione
Mediante approccio endoscopico dalle fosse nasali, la lesione sarà asportata insieme al piatto cribriforme e a parte del tetto etmoidale. Questa via chirurgica necessita della esecuzione di una etmoidectomia completa bilaterale con asportazione del setto nasale, le orbite saranno il limite laterale della resezione, una procedura di Draf 3 a unificare i seni frontali determinerà il limite anteriore della resezione mentre il planum sfenoidale rappresenterà il limite posteriore. Mediante una fresa si asporterà la lesione tumorale
intracranica rimuovendola insieme al piatto cribriforme e a parte del tetto dell’etmoide garantendone la radicalità.
Il difetto creato tra la fossa nasale e la regione cerebrale verrà riparato mediante lembi peduncolati a partenza dalla fossa nasale, creati sempre endoscopicamente che consentono la copertura della intera base cranica anteriore.
Possono essere utilizzati: il lembo di galea capitis (incisione bicoronale, poi completamente coperta dai capelli), la fascia lata (incisione della parte esterna della coscia, di circa 7-10 cm) ed il grasso addominale.
Un tamponamento nasale riassorbibile e un palloncino Foley verrà applicato nella fossa nasale a sostegno della ricostruzione e mantenuto in sede per alcuni giorni del postoperatorio.
Il paziente verrà seguito nel nostro ambulatorio Basicranio per le visite post-operatorie.
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LE ATTIVITA’ NEL DETTAGLIO
Altri interventi chirurgici e patologie trattate
Vertigini
Paraganglioma timpano-giugulare o del temporale
I paragangliomi (o tumori glomici) sono neoplasie benigne riccamente vascolarizzate che si sviluppano a livello dell’orecchio medio e della base del cranio. A seconda della localizzazione si possono distinguere paragangliomi di classe A (esclusiva localizzazione promontoriale o della cassa timpanica); di classe B (interessamento timpano mastoideo); di classe C (estensione timpano-giugulare a livello della base del cranio con coinvolgimento della carotide interna fino al forame lacero anteriore; di classe D (interessamento intracranico, intradurale).
Lembi liberi (lembo radiale, lembo alt, …)
Alcuni interventi di oncologia maggiore e minore sono accompagnati da un tempo ricostruttivo che si basa sull’utilizzo di lembo peduncolati o liberi. I lembi sono tessuti comprendenti muscolo, fasce muscolari o cute e anche osso, tutti irrorati da uno specifico asse vascolare.
I lembi peduncolati sono quelli che mantengono un apporto vascolare dal sito di prelievo e che vengono ribaltati nelle regioni circostanti, mentre i lembi liberi sono quelli che vengono trasposti e poi innestati in un sito ricevente dopo aver eseguito un’anastomosi (unione) dei vasi sanguigni.
La ricostruzione con i lembi liberi viene eseguita in tandem con i colleghi della chirurgia plastica, guidati dal Prof. Giorgio De Santis, che si occupano del delicato tempo chirurgico di prelievo del lembo e del confezionamento delle anastomosi vascolari nel sito donatore.
Tra i lembi liberi che eseguiamo presso il nostro centro ricordiamo: Lembo radiale, Lembo di ALT (Antero-lateral tight).
Via transotica endoscopica assistita
Questa via di approccio consente la rimozione di lesioni che interessano la rocca petrosa con o senza estensione all’angolo pontocerebellare in pazienti con funzione uditiva compromessa. Consiste in un primo tempo microscopico e una fase endoscopica al termine della procedura microscopica che ha lo scopo di radicalizzare il tessuto neoplastico intorno alle strutture nobili quali la carotide interna e il nervo facciale. Questa via di approccio consente un buon controllo della carotide interna (carotide verticale intrapetrosa e tratto infero-mediale della porzione orizzontale) a livello dell’apice della rocca.