Campi chirurgici
Chirurgia Oncologica testa e collo
Svuotamento laterocervicale
Lo svuotamento laterocervicale è una procedura chirurgica che prevede la rimozione di alcune vie linfonodali delle stazioni laterocervicali. Secondo Robbins si possono distinguere 7 livelli laterocervicali per lato (solamente il settimo livello è impari e mediano) delimitati da specifiche strutture anatomiche che vengono utilizzate come punti di repere durante l’atto chirurgico.
Indicazioni
● Neoplasie del testa-collo con alta probabilità di metastatizzazione linfonodale in assenza di reperti radiologici e clinici sospetti (svuotamento laterocervicale profilattico)
● Neoplasie del testa-collo con metastasi linfonodali documentate radiologicamente e clinicamente (svuotamento laterocervicale terapeutico)
● Metastasi linfonodali in assenza di riscontro del tumore primitivo (tumori occulti)
● Linfoadenopatie sospette non meglio caratterizzabili con altre metodiche (es. agoaspirato)
Indicazioni
● Neoplasie del testa-collo con alta probabilità di metastatizzazione linfonodale in assenza di reperti radiologici e clinici sospetti (svuotamento laterocervicale profilattico)
● Neoplasie del testa-collo con metastasi linfonodali documentate radiologicamente e clinicamente (svuotamento laterocervicale terapeutico)
● Metastasi linfonodali in assenza di riscontro del tumore primitivo (tumori occulti)
● Linfoadenopatie sospette non meglio caratterizzabili con altre metodiche (es. agoaspirato)

Descrizione
Lo svuotamento delle stazioni linfonodali viene eseguito nella maggior parte dei casi contemporaneamente alla rimozione del tumore primitivo e può essere mono o bilaterale. A seconda delle stazioni linfonodali coinvolte viene eseguita un’incisione longitudinale lungo il bordo anteriore del muscolo sternocleidomastoideo dalla punta della mastoide alla testa della clavicola che può essere estesa alla regione sottomandibolare.
Nello svuotamento selettivo viene rimosso il tessuto fibroadiposo contenente le vie di drenaggio linfatico rispettando l’integrità di alcune strutture cervicali, in particolare: carotide comune, interna ed esterna, vena giugulare interna, nervo vago, nervo ipoglosso, nervo accessorio spinale e il muscolo sternocleidomastoideo. In caso di metastasi clinicamente N3 (estensione extracapsulare) o con riscontro intraoperatorio di invasione verso altre strutture vengono eseguiti degli svuotamenti radicali o varianti.
Lo svuotamento laterocervicale radicale prevede la rimozione dei livelli linfonodali dal I al V insieme al sacrificio del nervo spinale, vena giugulare interna e muscolo sternocleidomastoideo. Lo svuotamento laterocervicale radicale modificato o funzionale è una variante che prevede il risparmio di una o tutte le strutture sopracitate, per questo se ne distinguono tre tipi. Complicanze degli svuotamenti laterocervicali possono essere la rottura accidentale intraoperatoria di vasi sanguigni (più frequente nei colli radiotrattati), deficit nervosi post-operatori (lesione del ramo marginalis mandibulae, ipoglosso, spinale e nervi misti) e linforragie (svuotamenti del IV livello sinistro). I deficit funzionali sono molto più frequenti negli svuotamenti radicali a causa del sacrificio di determinate strutture.
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LE ATTIVITA’ NEL DETTAGLIO
Altri interventi chirurgici e patologie trattate
Neurinomi di altri nervi cranici (nervi misti e XII)
Il neurinoma è un tumore benigno a sviluppo dalle cellule di Schwann che formano la guaina mielinica che ricopre i nervi periferici. Tale patologia può coinvolgere anche i nervi misti, ovvero glossofaringeo (IX), vago (X), accessorio spinale (XI), e il nervo ipoglosso (XII), oltre che il nervo vestibolare (vedi sopra) i quali fuoriescono a livello della base cranica laterale, dal tronco encefalo attraverso il forame giugulare insieme alla vena giugulare interna. Sono definiti tali perché possiedono la doppia funzione motoria e sensitiva, mentre il XII nervo cranico è per lo più motorio per quanto concerne i muscoli della lingua.
Queste neoplasie benigne possono svilupparsi a livello di tutto il decorso dei nervi, quindi, possono coinvolgere il forame giugulare, avere quindi estensione intracranica o raggiungere le porzioni più caudali a livello del collo.
Via transotica endoscopica assistita
Questa via di approccio consente la rimozione di lesioni che interessano la rocca petrosa con o senza estensione all’angolo pontocerebellare in pazienti con funzione uditiva compromessa. Consiste in un primo tempo microscopico e una fase endoscopica al termine della procedura microscopica che ha lo scopo di radicalizzare il tessuto neoplastico intorno alle strutture nobili quali la carotide interna e il nervo facciale. Questa via di approccio consente un buon controllo della carotide interna (carotide verticale intrapetrosa e tratto infero-mediale della porzione orizzontale) a livello dell’apice della rocca.
Angiofibroma del rinofaringe
L’angiofibroma del rinofaringe è un tumore benigno, che colpisce quasi esclusivamente il sesso maschile durante l’adolescenza.
Si tratta di un tumore benigno costituito da una componente vascolare pronunciata, con capillari fragili, che tendono a lesionarsi anche a seguito di traumi di lieve entità, determinando abbondanti emorragie.
Si sviluppa a partire dalla parete postero-laterale della fossa nasale (regione sfenopalatina) e successivamente invade il rinofaringe, la fossa pterigo-palatina e i seni mascellari ed etmoidali, fino ad un possibile interessamento della base cranica; ha una lenta crescita e talvolta va incontro a regressione spontanea.
Trattamenti endoscopici delle stenosi tracheali
Questi trattamenti sono utilizzati come prima scelta a seguito della diagnosi di stenosi sottoglottica-tracheale.
Indicazioni:
– Stenosi di basso grado
– Paziente non fit per chirurgia open
– Trattamento “ponte” in attesa di programmazione chirurgica