Campi chirurgici
Chirurgia della base cranica
Angiofibroma del rinofaringe
L’angiofibroma del rinofaringe è un tumore benigno, che colpisce quasi esclusivamente il sesso maschile durante l’adolescenza.
Si tratta di un tumore benigno costituito da una componente vascolare pronunciata, con capillari fragili, che tendono a lesionarsi anche a seguito di traumi di lieve entità, determinando abbondanti emorragie.
Si sviluppa a partire dalla parete postero-laterale della fossa nasale (regione sfenopalatina) e successivamente invade il rinofaringe, la fossa pterigo-palatina e i seni mascellari ed etmoidali, fino ad un possibile interessamento della base cranica; ha una lenta crescita e talvolta va incontro a regressione spontanea.
Clinica e iter diagnostico
La sintomatologia riferita dal paziente è per lo più senso di ostruzione respiratoria nasale, per lo più monolaterale, associata a profuse epistassi ricorrenti. A causa della frequenza e dell’abbondanza dei sanguinamenti, è possibile un’anemizzazione del paziente. Altri sintomi lamentati dal paziente sono rinorrea e deformità facciali.
La diagnosi viene fatta mediante fibroscopia nasale e attraverso l’impiego di TC con mezzo di contrasto, RM con mezzo di contrasto e/o angiografia, al fine di caratterizzare meglio la neoformazione, studiandone l’estensione e la vascolarizzazione
Clinica e iter diagnostico
La sintomatologia riferita dal paziente è per lo più senso di ostruzione respiratoria nasale, per lo più monolaterale, associata a profuse epistassi ricorrenti. A causa della frequenza e dell’abbondanza dei sanguinamenti, è possibile un’anemizzazione del paziente. Altri sintomi lamentati dal paziente sono rinorrea e deformità facciali.
La diagnosi viene fatta mediante fibroscopia nasale e attraverso l’impiego di TC con mezzo di contrasto, RM con mezzo di contrasto e/o angiografia, al fine di caratterizzare meglio la neoformazione, studiandone l’estensione e la vascolarizzazione

Trattamento
Il trattamento di questi tumori è l’asportazione chirurgica, per lo più con approcci endoscopici endonasali in funzione dell’estensione della malattia, effettuando una exeresi della neoplasia, avendo cura di rimuovere la base di impianto. Il più delle volte al fine di ridurre il sanguinamento intraoperatorio, viene eseguita una embolizzazione delle arterie che vascolarizzano il tumore, 24-48 ore prima della exeresi chirurgica. In funzione dell’estensione di malattia possibile l’impiego di approcci combinati, endoscopici e transfacciali.
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LE ATTIVITA’ NEL DETTAGLIO
Altri interventi chirurgici e patologie trattate
Paraganglioma timpano-giugulare o del temporale
I paragangliomi (o tumori glomici) sono neoplasie benigne riccamente vascolarizzate che si sviluppano a livello dell’orecchio medio e della base del cranio. A seconda della localizzazione si possono distinguere paragangliomi di classe A (esclusiva localizzazione promontoriale o della cassa timpanica); di classe B (interessamento timpano mastoideo); di classe C (estensione timpano-giugulare a livello della base del cranio con coinvolgimento della carotide interna fino al forame lacero anteriore; di classe D (interessamento intracranico, intradurale).
Via transotica endoscopica assistita
Questa via di approccio consente la rimozione di lesioni che interessano la rocca petrosa con o senza estensione all’angolo pontocerebellare in pazienti con funzione uditiva compromessa. Consiste in un primo tempo microscopico e una fase endoscopica al termine della procedura microscopica che ha lo scopo di radicalizzare il tessuto neoplastico intorno alle strutture nobili quali la carotide interna e il nervo facciale. Questa via di approccio consente un buon controllo della carotide interna (carotide verticale intrapetrosa e tratto infero-mediale della porzione orizzontale) a livello dell’apice della rocca.
Tumori degli spazi parafaringei
Trattamento delle fistole rinoliquorali
Il trattamento delle fistole rinoliquorali è di tipo chirurgico endoscopico.